Scrissero gli Ispiratori della Società Teosofica nel 1880:
“Noi non studiamo i fenomeni fisici ma queste idee universali poiché per comprendere i primi dobbiamo innanzi tutto capire queste ultime. Esse si riferiscono alla reale posizione dell’uomo nell’universo in relazione alle sue precedenti nascite ed a quelle future; alle sue origini ed al suo destino finale; alla relazione esistente fra il mortale e l’immortale; fra il temporaneo e l’eternità; fra il finito e l’infinito; idee profonde, grandiose, più comprensive, che riconoscono il regno universale della Legge Immutabile, costante ed inalterabile rispetto alla quale vi è solo un eterno presente…”
(dalle “Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett” lett. N. 6 - dicembre 1880 – ed. 1968 Vol I pag.62-63)
“L’Anima è il mezzo che vivifica la vita umana. Scende dall’invisibile Realtà Spirituale per spingere l’individuo ad agire secondo i piani della Vita. L’individuo che sa risvegliare la sua Anima, percorrendo il Sentiero del Cuore (Amore), diventa un aiutatore dell’umanità
(BdB – Rivista Età dell’Acquario n. 36/1985)
“Quando il cervello umano, dopo milioni e milioni di anni di evoluzione, acquistò il senso dello spazio e del tempo, l’uomo cominciò a farsi delle domane che sono alla base delle sue credenze e filosofie:
“ Da dove vengo? Chi sono? Dove sono? Dove vado?”.
Nel rispondere a queste domande gli uomini dell’antichità furono guidati da un alto grado di intuizione che gli uomini di civiltà più recenti hanno perso.
Al pensiero degli uomini antichi non erano stati ancora posti dei limiti e perciò, guidati da una più viva intuizione naturale delle cose, potevano avvicinarsi di più alla verità.
Col passare del tempo le credenze religiose e i sistemi filosofici, accettati dalla maggioranza, vennero a restringere l’orizzonte del pensiero, e per molto tempo ogni ricerca sul passato dell’uomo che non fosse in accordo con ciò che era insegnato dalla Genesi biblica, era considerata blasfema. …
Democrito (460-361 a.C.), creatore della teoria atomistica basata sui tre fondamenti: atomo, vuoto, moto, può essere considerato un precursore dei grandi fisici delle epoche successive, da Galileo a Newton, fino a Bohr e Einstein. Ma dopo Democrito la filosofia della Natura degenerò nella sofistica che, allo studio della vita naturale, sostituì quella dell’uomo come soggetto conoscente e pensante.
E’ in questo periodo che le scienze naturalistiche si separano da quelle puramente filosofiche, restando fino al XVIII secolo in una posizione di secondo piano.
Con Aristotele (384-322 a.C.) il pensiero umano cambiò direzione, inaugurando quel metodo di classificazione di tutte le cose del creato che ha portato l’umanità a diventare schiava delle sue costruzioni e classificazioni mentali. Se Aristotele non fosse vissuto, forse il pensiero umano avrebbe seguito una strada più lenta, ma più vicina ai valori spirituali della vita che a quelli mentali e scientifici.
L’attuale frattura fra il grande progresso tecnico e il limitato sviluppo morale dell’uomo può essere considerata una conseguenza dell’avere l’uomo accettato la guida del metodo aristotelico.
La filosofia di Aristotele, che poggiava “sui modelli ideali” di Platone e sul concetto dell’universo di Pitagora, retto da rapporti numerici, quantitativi, trionfò su tutti gli altri sistemi, e alla concezione evoluzionistica della vita oppose una concezione fissista che fu poi accettata dalla dottrina Cristiana, poiché essa si accordava con l’interpretazione letterale della Genesi, il primo libro della Bibbia.
Per molti secoli la verità accettata ed indiscutibile fu quindi che la Terra era stata creata 5 o 6 mila anni avanti Cristo, e che questa creazione aveva richiesto sei giorni.
Ma molti uomini, in vari punti della Terra, cominciarono a formulare teorie diverse sull’origine del creato e di tutti gli esseri viventi, e poiché i pensieri non hanno barriere e influiscono sulle menti preparate, come le onde herziane agiscono sugli apparecchi radio sincronizzati su di esse, presto nuovi pensieri e nuove teorie vennero a guidare l’uomo nella ricerca del suo passato.
(BdB – “La dimensione della conoscenza” – ed.1981 – pag. 19-22)
“La scienza futura (ndr: fisica quantistica) sarà la nostra migliore alleata, ma ora la stessa scienza si tramuta in un’arma per colpirci. Tuttavia dovete tenere presente che noi riconosciamo solo un elemento in Natura * (spirituale e fisico) oltre al quale non può esistere altra Natura poiché esso è la Natura stessa e che, come l’Akasha pervade il nostro sistema solare poiché ogni atomo ne fa parte, esso pervade lo spazio ed è lo spazio stesso, di conseguenza lo spirito e la materia sono la stessa cosa. Le nostre teorie sulla “materia cosmica” sono diametralmente opposte a quelle della scienza occidentale…
*(Natura non nel significato di Natus (nato), ma Natura come somma totale d’ogni cosa visibile ed invisibile, della forna e della mente, il complesso delle cause e degli effetti noti ed ignoti; in breve l’universo infinito, non creato ed illimitato poiché non ha principio) (Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett -1882 – ed. 1968. Pag. 114)
“Per comprendere Giordano Bruno, per comprendere l’intensità della passione, dell’ardore con i quali egli proclamò il suo messaggio, dobbiamo comprendere lo splendore della luce che egli accese agli occhi abbagliati dell’Europa e l’immensità degli orizzonti che egli dischiuse. In tutte le nazioni civili la cosmologia ebraica dominava il mondo del pensiero. Aristotele, arbitro di tutte le scienze e figlio adottivo della Chiesa Cristiana, tiranneggiava parimenti sia Roma che Ginevra. Mettere in discussione Aristotele era considerato eretico quanto discutere le scritture canoniche, ed eresia significava morte….
…Soltanto cinque anni prima della nascita di Bruno Nicolò Copernico aveva dato al mondo, dal suo letto di morte, il suo libro rivoluzionario “De rivolutionibus orbium coelestium”. Egli aveva di fatto ravvivato la scienza dell’antichità, la scienza dei Misteri, la scienza uccisa da Aristotele e, come Pitagora, sosteneva che il sole fosse fermo e la terra in movimento……… Queste idee erano innate in Bruno e si trasformarono in un discorso articolato non appena egli ebbe modo di studiare le idee di Copernico. …..La cristianità rifiutò tuttavia completamente il suo messaggio. ….Il suo pensiero vola verso l’immortalità ed è diffuso oggi in tutto il mondo moderno, esso è “Teosofia” (da ”Giordano Bruno Un apostolo della Teosofia” di Annie Besant – presidente ST dal 1907 al 1933 – Ed. Teosofica Vedantina Quintessenza)
“L’uomo ha creato gli dei e le religioni spinto dal bisogno di rendere visibile l’invisibile. Quando l’uomo viveva istintivamente e, come gli animali, in armonia con la natura che lo circondava, sentendosi parte di essa e perciò senza paure e incosciente dello spazio e del tempo, egli non aveva bisogno né degli dei né delle religioni. Ma quando, “morso il frutto della conoscenza”, la sua mente cominciò a svilupparsi egli fu scacciato dal paradiso terrestre, cioè cominciò a vedere la natura attraverso le sue curiosità e le sue paure, i suoi dubbi e la sua ignoranza, identificando tutte le cose soltanto nel loro aspetto sulla realtà materiale. Dopo un primo periodo di animismo e di manismo, in cui potè ancora controllare le forze della natura, passò presto a sviluppare quella dimensione magica con la quale, riconoscendo che l’immagine e la sostanza sono una stessa cosa, dava inizio alle religioni.
Per spiegare i fenomeni traumatizzanti della nascita e della morte, per calmare le sue paure, per rispondere allo stupore che gli infondeva la profondità dei cieli stellati, e per interpretare la irrealtà dei sogni e delle allucinazioni, l’uomo scoprì quella dimensione magica e soprannaturale della vita su cui adattò, in infiniti modi diversi, le espressioni della sua cultura.
Gli dei creati dall’umanità si contano a milioni, tanti quanti sono stati i sogni e le visioni degli uomini oltre i confini del visibile…. Il fenomeno religioso ha avuto inizio nello stesso modo: mentre la coscienza di tutto il gruppo umano si espandeva toccando nuove dimensioni della vita, l’adattamento culturale a queste percezioni e le visioni e le idee dei pionieri dello spirito, cominciano a creare i miti e le cosmogonie, gli dei e le religioni.
Ma questo fenomeno non avveniva soltanto in base alle esperienze, che derivavano dall’irrefrenabile desiderio umano di trascendere il temporale e il visibile, ma anche, come dice Micea Eliade, a seguito di una percezione cosmica della vita: “Ogni volta che l’uomo diventa cosciente della sua vera situazione esistenziale, cioè del suo modo particolare di vivere nel Cosmo, e accetta questo modo di esistere, egli esprime queste decisive esperienze con immagini e miti che più tardi vengono a godere di una posizione privilegiata nella tradizione spirituale dell’umanità. Attente analisi porteranno alla riscoperta di questa situazione esistenziale…”
… L’esperienza religiosa, come tutte le altre esperienze umane, ha raggiunto espressioni di altissimo valore come pure di incredibile barbarie e di ferocia secondo i simboli con cui gli individui e i popoli si identificavano.
Dai sacrifici di migliaia di vite umane al dio Baal dei Babilonesi alle torture per motivi di fede dei tribunali dell’inquisizione, dalle danze religiose dei Dervisci ai riti propiziatori di tutte le religioni, non ci sono grandi differenze, soltanto espressioni diverse di lontane intuizioni della Verità, rese spesso quasi irriconoscibili dall’ignoranza, dalla superstizione, dalla paura e dall’egoismo degli uomini.
L’uomo generalmente rifugge dal discutere con la logica comune la propria religione perché, inconsciamente, ha sempre paura quando tenta di penetrare in profondità nella propria coscienza.
Anche gli storici delle religioni e gli etnologi, pur avendo per secoli discusso sulle origini e lo sviluppo del fenomeno religioso (feticismo, manismo, animismo, magia, sciamanesimo, totemismo, politeismo, monoteismo) si sono sempre fermati ad analizzare l’aspetto esteriore del fenomeno senza discutere il suo aspetto reale che è la fede.
Questo termine ha appunto assunto due significati (uno quasi sinonimo di credenza religiosa, e l’altro più difficile da spiegare che indica quel dono che nasce spontaneo nell’individuo e lo mette direttamente in comunione con il piano spirituale), perché la fede comprende una gamma infinita di espressioni, come è detto in questi versetti:
“Ogni fede è falsa, ogni fede è vera;
La verità è uno specchio infranto
gettato attorno in una miriade di frammenti:
ognuno crede che con il suo frammento
egli possegga l’intero.” (Kasidah, VI)
Nel mondo oggi si adorano, con nomi diversi il “Padre nostro che sta nei cieli”, l’Assoluto e la “Madre-terra”, con una irrazionalità che l’uomo normale non usa nelle altre espressioni della sua vita.
Che cosa sente chi adora la dea Durga dalla molte braccia? Che cosa vede e sente chi adora la dea Lakshmi? Che cosa sentono gli Ismailiti per l’Aga Khan ? Che cosa provano i Tibetani per il loro reincarnato Panchem Lama? Che cosa sentono veramente i Cristiani per Gesù Cristo?
E a queste domande possiamo aggiungere quelle che ci portano a interpretare i moventi delle nostre superstizioni, delle nostre paure, delle nostre manie: non siamo anche noi, inconsciamente, degli adoratori del Vitello d’oro?…
Noteremo che a tutte queste domande noi rispondiamo con una logica insolita, incerta e indefinibile. Tutto ciò, anche se appartiene all’attuale realtà del fenomeno religioso, non ha nulla a che fare con la fede, con quello stato d’animo che annulla la nostra separatività e ci mette in comunicazione con il piano dello Spirito:
“Parlate alla pietra e da essa scaturirà l’acqua”.
Queste sono parole di fede, che si realizzano quando, perso l’interesse per i simboli materiali, giungiamo a udire dentro di noi quella “voce del silenzio” che è sempre esistita e esisterà sempre nell’uomo, quella voce che ha fatto nascere e ha alimentato tutte le fedi….
Come è necessario, per passare dalla conoscenza alla comprensione, conquistare la saggezza, così questa è necessaria per passare dalla dimensione magica a quella dello Spirito.
Il nuovo piano di coscienza è stato perciò preparato, al di là delle percezioni e delle conoscenze culturali, per ritrovare nel fenomeno religioso quella Verità che è alla base di tutta la magia, di tutti i miti, di tutte le religioni.
Si deve ad H.P. Blavatsky il merito di aver gettato le basi di questa nuova ricerca, con la fondazione della Società Teosofica. Ma sarebbe meglio dire che H.P. Blavatsky fu scelta per questo compito da “qualcuno” o “qualcosa” che guida l’umanità nei suoi passi difficili.
Il lettore che leggerà il libro di Geoffrey A. Barboka: H.P. Blavatsky. Tibet and Tulku, comprenderà come tutte le realizzazioni di questa grande pioniera del nuovo piano di coscienza. fossero determinate da poteri che trascendono quelli dell’umanità di oggi.
Con la Teosofia sono state portate nel mondo dominato dalla cultura e dalla scienza quelle idee spirituali che finora erano state patrimonio esclusivo delle religioni, ma che nelle forme religiose si erano cristallizzate perché gli uomini non erano ancora pronti per comprendere l’idea dell’unicità della vita.
La Società Teosofica fu appunto creata nel 1875 per realizzare la fratellanza universale dell’umanità e per far comprendere che la vita è una, che l’umanità è una.
Il suo compito è stato quasi compiuto perché, anche se la vita umana è ancora dominata dalle guerre, dall’incomprensione e dalla violenza, vediamo però che l’idea della fratellanza e dell’unicità della vita è ora accettata teoricamente da tutti i popoli ed è lo scopo finale di tutte le attuali lotte umane.
…E’ solo rinunciando i valori materiali, è solo vivendo spiritualmente che si raggiunge quella felicità e serenità che ci fa considerare la vita degli altri più importante della nostra, che ci fa amare gli altri disinteressatamente, poiché le vie dello spirito ci fanno comprendere che gli altri non sono che una parte di noi stessi, una parte dell’immenso Tutto.
L’attuale dimensione umana ha perciò nel campo religioso il suo punto più sensibile, quello che meglio ci indica i travagli della nostra maturazione verso la conquista della nostra anima.
Da decenni assistiamo all’esplodere in seno a tutte le religioni di fermenti rivoluzionari contro le idee e le strutture del passato, contro l’ipocrisia, il culto dell’esteriorità, la vacuità interna, il formalismo della religione esterna, l’inaridimento della vita spirituale…..
Circa 2000 anni fa Gesù Cristo fu il più grande eretico dei religiosi di quei tempi, e lo spirito della vera libertà del suo messaggio fu presto distrutto dalla sua stessa Chiesa con l’ignoranza, la cecità, la superstizione e la persecuzione.
Il vero valore della libertà non è oggi apprezzato né dalle Chiese né dalle organizzazioni spiritualistiche, perché queste, formate da uomini, hanno adottato la mentalità corrente.
Tuttavia esse sono rese vive e operanti da quegli individui che, scoperto il segreto luogo dell’Altissimo, esistente in ogni essere, hanno appreso a vivere nello spirito di libertà, con i pensieri, con le parole, con le azioni.
Sono questi gli uomini che guidano l’umanità alla conquista del nuovo piano di coscienza.
(BdB – “ La Dimensione Umana” – Le religioni; ed. 1971 pag. 232-248;ed. 1986 pag. 174-185; ed. 2006 pag. 213-227)
“La mente finita dell’uomo non può concepire ciò che è infinito, altro che riducendo la divinità alla nostra misura, ma con questo tentativo è penetrata sempre più nella Realtà Spirituale, sviluppando la fede, la carità, l’amore e tutti quei sentimenti che migliorano l’uomo e la sua condizione. Le tante religioni del mondo, le grandi correnti spirituali, stanno però generando ora dei mostri. Segno che esse volgono verso la loro fine. Per la religione cristiana il Regno del Padre è finito duemila anni fa. E’ seguito il Regno del Figlio, che sta volgendo alla sua fine. Il Regno dello Spirito Santo si sta annunciando con lo sviluppo di un nuovo piano di coscienza, quello che porta l’uomo a prendere coscienza del proprio livello individuale e gli permette, entrando dentro di sé, di intervenire sui processi fisici e psichici che formano il nostro universo.
(BdB – “La Dimensione della Conoscenza” – ed. 1981 – pag. 450)
“Il messaggio divino d’amore e di fratellanza di Gesù Cristo, la filosofia del Budda, la saggezza di Socrate, l’umiltà di Leonardo da Vinci, l’esempio dei santi, dei saggi e dei pensatori di tutte le epoche, non rappresentano la cultura. Sono come le stelle in cielo, luminose e lontane, spesso dimenticate. L’uomo dimentica di contemplare il cielo come dimentica di ascoltare la voce della saggezza”. (BdB – “La Dimensione della Conoscenza” ed- 1981 – pag. 255)
“Il significato di “peccato” non è ancora bene inteso oggi, perché l’uomo civile si limita generalmente a considerare peccato soltanto ciò che va contro il codice morale, mentre è soprattutto peccato ogni nostro pensiero che alimenta il male, la sofferenza e le difficoltà degli altri, come pure ogni nostra parola, azione o pensiero che limita, sfrutta, immiserisce la vita degli altri e, di conseguenza, la nostra vita. “Và e non peccare più” è perciò l’unica risposta al nostro desiderio sincero di vincere il male.”
(BdB - La Dimensione Umana - ed. 1971 pag. 268; ed. 1986 pag. 202; ed. 2006 pag. 245)
“…La natura non può essere chiamata Male. Il vero male proviene dall’intelligenza umana e la sua origine è provocata solo dall’uomo razionale che si allontana dalla Natura. Perciò l’umanità è la vera ed unica fonte del male….. Non è la Natura che crea le malattie ma l’uomo….”
(Lettere dei Mahatma ad A. P. Sinnett – 1882 – ed. 1968 – Vol I pag. 106-114)
“Nel nostro trimundio, dove c’è la luce, necessariamente c’è anche l’ombra. Dove c’è il bene necessariamente c’è anche il male, che può essere vinto e controllato se una parte del Bene divino diventa quel guerriero-difensore che distrugge tutte le illusioni di cui vive il male”
(BdB - Rivista Età dell’Acquario n. 45/1986 pag. 9)
“Il male deriva dai nostri pensieri, dalle nostre azioni quando ci allontaniamo dalla giusta via, perciò sta a noi essere vigilanti e non lasciarci tentare dal maligno. Dio non c’entra con i nostri mali. Sono causati solo dalla nostra ignoranza e dalla nostra distrazione.”
(BdB – Rivista L’Età dell’Acquario” n. 52/1981)
“L’inferno, come il Paradiso, sono concetti mentali di stati d’animo creati dalla mente umana. E’ l’individuo stesso che crea il suo inferno o il suo Paradiso”
(BdB – Rivista Età dell’Aqcuario n. 70/91 – pag. 38)
“Nei momenti di semina, in cui è tanto difficile tenere in armonia fra loro le energie Yang e Yin, occorre ricordare che il Bene e il Male non sono che aspetti di una stessa realtà, proiettata dal nostro animo”
(BdB – “La casa nel tramonto” – ed. 1980 – pag. 146)
“Siamo all’inizio del periodo crepuscolare del Kali Yuga e la lotta tra il Bene e il Male ha lo stesso valore, lo stesso significato dell’instabile equilibrio tra le energie ying e yang. Il Male non esiste nella realtà del Tutto. Tutte le sue vittorie sono illusorie, valide soltanto per la realtà limitata del trimundio e resa possibile dai nostri cinque sensi, da una delle nostre molteplici menti e solo per gli uomini che sono imprigionati e condizionati dallo Spazio e dal Tempo, al difuori dei quali regna l’AUM”
(BdB – “La Casa nel tramonto” – ed. 1980– pag. 256)
“Se sentiamo il bisogno di adorare, dobbiamo scegliere fra adorare molti Dei o adorarne uno solo. Adorare molti Dei non è soltanto ingiusto verso tutti gli altri Dei esclusi, per mancanza di tempo, dalla nostra adorazione giornaliera, ma è soprattutto segno di ignoranza, dipende dall’ignorare che ogni uomo ha un Dio dentro di sé, un diretto raggio dell’Assoluto, il raggio celestiale che proviene dall’Uno. Ogni uomo ha il suo Dio, DENTRO, non fuori di se stesso. ”
(H.P. Blavatsky – Rivista Età dell’Acquario n. 2/1971 pag. 11)
dal Rig Veda con cui Helena Petrovna Blavatsky apre La Dottrina Segreta:
“Nulla esisteva; nè il cielo luminoso, / Nè l’immensa volta celeste al di sopra delle nostre teste, / Che cosa vi era per coprire tutto? Per tutto proteggere? / Per tutto celare? / Era forse l’abisso insondabile delle acque? / Non esisteva morte — eppure niente era immortale; / Nessun limite fra il giorno e la notte; / L’Uno solo respirava senza Soffio di per Sè stesso; / Dopo, nient’altro vi fu all’infuori di Lui. / Regnavano le Tenebre e tutto al principio era velato, / In un’oscurità profonda — oceano senza luce. / Il germe che dormiva ancora nel suo involucro / Sbocciò, come natura una, sotto l’influenza del calore / ardente. / Chi conosce il segreto? Chi l’ha qui proclamato? / Donde è sorta questa creazione multiforme? / Gli Dei stessi vennero più tardi in esistenza. / Chi sa donde è sorta questa immensa creazione? / Chi conosce ciò che le ha dato origine? / Se la Sua volontà creò o rimase muta, / Il più Alto Veggente che è nei cieli
Lo saprà — o forse non lo sa. / Spingendo lo sguardo nell’eternità / Prima della fondazione del mondo, / Tu eri. E quando la fiamma sotterranea / Spezzerà la sua prigione e distruggerà la forma, / Tu sarai ancor come eri prima / E non conoscerai cambiamento quando il tempo non / sarà più. / O pensiero senza fine, divina ETERNITÀ”.
“… . Gli dei si sono imposti all’uomo, alle diverse popolazioni, come entità, energie della realtà invisibile, per guidare l’umanità nella sua evoluzione. La Madonna di Medjugorje che appare ai fedeli non è stata creata dalle mente umana, ma è quell’energia divina che viene in aiuto all’umanità che è schiava dell’ignoranza e del male. Nella Bhagavad Gita il dio Krishna così si presenta: “Tra gli Aditya (che personificano determinati aspetti della natura) io sono Vishnu, fra le stelle sono il Sole raggiante, fra i Marut sono Narici (quella particella di luce che testimonia il vivere di tutti), fra i pianeti sono la Luna, fra i Veda io sono Samaveda, fra gli dei sono Indra (il primo fra gli dei), fra i sensi sono la mente, e degli esseri viventi sono la Coscienza. Fra i Rudra sono Shamkar, fra gli Yaksha e i Rakshashi sono Kubera, fra i Vasu sono Agni, fra le montagne io sono il Monte Meru. Fra i Brahamani io sono Brishaspati, fra i condottieri sono Skanda-Kattikeya. Fra i grandi Rishi sono Bhrigu, tra i suoni sono la mistica sillaba OM.
Per i Krishnaiti è il Dio unico che vive nei boschi, nella coscienza umana e di tutto ciò che vive. E’ la sua energia divina che scuote le coscienze, ispira i poeti e gli artisti.”
(BdB – Rivista Età dell’Acquario n. 89/995 pag. 3)
“La suora di Fatima non sa, o non può dire ciò che la Madonna le ha detto. Non ci sono ancora le parole per dire“ (BdB -”La Casa nel tramonto” – ed. 1978 pag. 240)
“Ci sono teosofi e spiritualisti che hanno un’errata idea dell’ESOTERISMO e perciò considerano con diffidenza chi credono sia un esoterista. C’è gente, che ignora di ignorare, che pubblica libri e riviste di esoterismo senza sapere che cos’è l’esoterismo. Generalmente chi dice di essere un esoterista, non lo è. E’ soltanto un individuo che si illude di essere un esoterista perché ha letto qualche libro che tratta, spesso ingannevolmente, dell’esoterismo. Da quando esiste il nostro mondo con le sue illusioni sensoriali ed il suo materialismo, sono esistiti e esistono, individui che il mondo parallelo, la realtà spirituale che ci circonda, prima espressione della realtà del Continuo Infinito Presente, ha contattato per aiutare l’evoluzione umana e lo sviluppo della coscienza dell’umanità.
Queste intelligenti ed invisibili energie del mondo parallelo possono contattare solo coloro che hanno speciali qualità innate, cioè sono altruisti, comprensivi, buoni e sensibili e che il karma ha posto in situazioni sociali in cui possono facilmente essere all’altezza del compito che viene loro affidato. Queste qualità fanno invidia ai comuni mortali che diffidano di chi dimostra di essere migliore e più intelligente. Così gli esoteristi non avrebbero vita facile se dalla realtà parallela non fossero sempre aiutati. E si sa che chi, per invidia o ignoranza, ostacola un esoterista, riceve sempre qualche castigo. L’esoterista è perciò un individuo buono e semplice a cui è affidato un compito che richiede buona volontà e molto altruismo
…Secondo i dizionari, il termine esoterico si applica ai sistemi di fede e di religione la cui chiave non è data apertamente, non per mantenere il segreto, ma perché non sarebbero compresi. Questo termine ha avuto origine presso la Scuola Peripatetica dell’antica Grecia come contrapposizione al termine exoterico, cioè pubblico, esteriore, esterno. Perciò la storia umana difficilmente parla degli esoteristi e se qualcuno di questi viene ricordato, non è per il suo lavoro esoterico, ma per ciò che ha fatto di exoterico.
La storia del mondo registrata dalla Fratellanza Sarmoun si basa proprio sugli individui che la realtà parallela ha usato per lo sviluppo dell’esoterismo nel mondo.
La Fratellanza Sarmoun individua questi canali verticali perché ci sono individui che costantemente guardano in alto, cioè guardano verso la realtà spirituale.
…La scienza umana ignora ancora tutto dell’esoterismo. Ignora che energie spirituali invisibili fluiscono continuamente nel creato e, quando è possibile, condizionano certi individui a seminare quegli stati d’animo e quelle conoscenze che aiutano lo sviluppo della coscienza umana. Tutto ciò accade con molta semplicità e molto lentamente, perché questo lavoro fa parte della realtà del Continuo Infinito Presente, in cui non esistono limiti di tempo e spazio. Mentre l’umanità sta cadendo nel baratro del Kaly Yuga, per egoismo ed ignoranza crea il male, un male diffuso che quasi non fa più ribellare le coscienze degli uomini. Ogni giorno migliaia di bambini muoiono per fame e per malattie facilmente curabili, nella completa indifferenza di tutti…Nessuno crede in quella realtà spirituale, in quella realtà parallela che è la prima espressione della realtà del Continuo Infinito Presente, la realtà divina; ma coloro che sono contattati da questa realtà, dal più lontano passato, seminano l’esoterismo nelle coscienze, affinchè l’inconscio collettivo possa preparare i nuovi piani di coscienza. Il movimento acquariano è un movimento esoterico che attira gli individui di buona volontà che rifuggono dal fanatismo e che, con semplicità e con amore per la vita e la Natura, cercano di usare il buon senso. “
(BdB – Rivista Età dell’Acquario – n. 70/91- pag. 33- 38)
“…L’esoterista si distingue dagli altri uomini solo dal fatto che è portato continuamente a scoprire i particolari del Tutto, o solo quel whiter shade of pale che gli permette di avere intuizioni che solo pochi possono oggi comprendere. Nell’insieme di questi particolari la coscienza umana trova i canali su cui espandersi. Oggi sono generalmente conosciuti solo coloro che in qualche modo hanno sfruttato chi ha intuito questi particolari. Per esempio, chi conosce oggi Johann Georg Hamann (emissario della Grande Fratellanza Bianca Sarmoun), il Mago del Nord, il profeta del movimento Sturm und Drang? Chi conosce la sua vita? Tuttavia egli ha influenzato Kant, Goethe, Jacobi, Jean Paul e, soprattutto, Johann Gottfried von Herder, l’autore di quel profondo studio sull’origine della poesia e del linguaggio da cui sono derivati gli studi moderni sui linguaggi e sulla semantica. E chi può rintracciare oggi gli influssi che la vasta opera di Jakob Lorber, lo “scrivano di Dio”, ebbe su tanta gente? Le sue profezie furono ignorate. Fu Lorber che definì la società industriale con queste parole: inquinamento, disoccupazione, inflazione.
Completamente ignorati sono i sognatori che non scrissero nulla, che seminarono direttamente sul piano dell’inconscio collettivo ciò che la loro anima aveva percepito. (BdB – “La Casa nel tramonto” – ed. 1980 – pag. 135)
“La Fratellanza Sarmoun opera da millenni. E’ l’espressione della buona volontà umana che si è messa a disposizione di quelle Invisibili Energie che da sempre muovono il mondo. Molti la considerano una società segreta, ma non lo è, anche se nel tempo è stata l’ispiratrice di molte società segrete che si basano sulla spiritualità. Il segreto di molte associazioni ha solo lo scopo di non turbare la mentalità di coloro che non possono comprendere l’esoterismo e la Realtà Spirituale che sta oltre l’illusione della materia, dello spazio e del tempo. Da sempre ha sede nel cuore di Shamballa e opera su tutte le strade eteriche del mondo mediante i Nove Monasteri dell’Asia centrale. Unico mezzo per essere contattati: la semplicità e la sincerità del cuore…. (Rivista Età dell’Acquario n. 28/1983 pag. 25)
“La Società Teosofica fu fondata per insegnare a vivere nello spirito della fratellanza universale e a credere nell’unicità della vita. Per compiere quest’opera H.P BLAVATSKY ha costruito un ponte fra il pensiero orientale e quello occidentale, e ha diffuso in tutto il mondo la conoscenza di quella dottrina esoterica che fu per millenni il patrimonio delle antiche civiltà.
Questa “DOTTRINA SEGRETA”, ancora quasi ignorata dalla cultura ufficiale, fu sviluppata dai popoli delle razze arcaiche che la trasmisero, in forma esoterica, ad alcuni gruppi della razza Mongoloide. I Mongoloidi, che furono i primi a differenziarsi dalla razza Arcaica melanoderma, trasmisero questa dottrina ai primi gruppi esoterici della razza Europoide.
H.P. Blavatsky, con la sua dottrina segreta, ha per prima reso pubblica questa dottrina esoterica che ha illuminato le menti umane sull’origine e la natura occulta dell’universo e dell’uomo, sull’evoluzione della natura visibile ed invisibile, sul vero scopo della vita umana e la progressiva manifestazione della divinità attraverso l’evolversi delle forme fisiche in accordo con la legge di azione e di reazione, o legge del karma.”
(BdB – “La Dimensione Umana” . ed. 1971 – pag. 11; ed. 1986 pag. 11; ed. 2006 pag. 13)
“… Si deve richiamare l’attenzione sulla confusione -se non peggio- che regna nelle interpretazioni occidentali della Cabala. (ndr e della Bibbia). L’Eterno Uno vien detto conformare se stesso in due: il Padre e la Madre della Natura. Per cominciare, è una concezione orribilmente antropomorfica l’applicare termini implicanti una distinzione sessuale alla più remota e prima differenziazione dell’Uno. Ed è ancora più erroneo identificare queste prime differenziazioni -Purusha e Prakriti della filosofia indù- con gli Elohim, le forze creatrici di cui si parla; ed ascrivere a queste astrazioni inimmaginabili per il nostro intelletto, la formazione e la costruzione di questo mondo visibile, colmo di male, peccato e dolore. In verità, la “creazione da parte degli Elohim” di cui qui si parla, non è che una “creazione” assai posteriore e gli Elohim, lungi dall’essere poteri supremi o magnificati della Natura, sono solamente Angeli inferiori. Questo era l’insegnamento degli Gnostici, la più filosofica di tutte le primitive Chiese cristiane. Essi insegnavano che le imperfezioni del mondo erano dovute all’imperfezione dei suoi Architetti e Costruttori: Gli Angeli imperfetti e pertanto inferiori. Gli Elohim ebraici corrispondono cioè ai Prajapati degli Indù, ed è dimostrato altrove, in base all’interpretazione esoterica dei Purana, che i Prajapati furono i modellatori soltanto della forma materiale ed astrale dell’uomo: che essi non poterono fornirgli l’intelligenza o la ragione, e quindi in linguaggio simbolico essi “non riuscirono a creare l’uomo” Ma per non ripetere più ciò che il lettore può trovare altrove in quest’opera, si deve solo richiamare la sua attenzione sul fatto che “creazione” in questo contesto non è la “Creazione Primaria” e che gli Elohim non sono “Dio” e nemmeno gli Spiriti Planetari Superiori…” (H.P. Blavatsky – La Dottrina Segreta Vol VII ed. 2003 pag. 249-250)
“Nessun dio -che si chiami Bel o Geova – che maledice la sua opera per averla fatta imperfetta, potrebbe essere la Saggezza assoluta e infinita.” (H.P.Blavatsky . Dottrina Segreta Vol. V pag. 192)
“Ci chiedono se la TEOSOFIA sia una nuova religione. Niente affatto, essa NON E’ UNA RELIGIONE e la sua filosofia non è nuova, perché è antica come l’uomo pensante. … Alcuni grandi studiosi hanno dichiarato che non c’è mai stato un fondatore di religioni Ariano, Semita o Turanico, che abbia inventato una nuova religione o rivelato una nuova verità. Questi fondatori si limitarono tutti a trasmettere e non furono maestri originali. Furono gli autori di forme e di interpretazioni nuove, mentre le verità sulle quali si basavano i loro insegnamenti erano antiche come il genere umano….Confucio stesso dice: “Io mi limito a trasmettere; non posso creare nulla di nuovo. Credo negli antichi e perciò li amo”… (Praticamente sono uno che trasmette e non crea, credendo negli antichi e amandoli). Anche l’autrice ama gli antichi, crede in essi e nei moderni eredi della loro saggezza. E credendo in entrambi, trasmette a tutti coloro che vorranno accettarlo ciò che ha personalmente ricevuto ed appreso. A coloro che rifiutano la sua testimonianza – la grande maggioranza- non serberà rancore, perché essi hanno il diritto di negare, come lei di affermare, la Verità che vedono in due modi completamente diversi.
Secondo le regole della scienza critica, l’Orientalista deve respingere a priori qualsiasi testimonianza che non possa verificare pienamente.
Come può uno studioso Occidentale accettare per sentito dire cose delle quali non sa nulla? …
… Questi insegnamenti saranno derisi e respinti a priori in questo secolo, ma solo in questo. Infatti nel Ventesimo secolo della nostra era gli studiosi incominceranno a riconoscere che la Dottrina Segreta non è stata inventata né esagerata, ma solo delineata; ed infine che i suoi insegnamenti sono antecedenti ai Veda .”
(H.P. Blavastky – La Dottrina Segreta – Cosmogenesi – Vol. I pag. 53-54)
”Nella “DOTTRINA SEGRETA” (IV, 461) è detto che vi sono sulla terra quattro Kumara venuti dal pianeta VENERE durante la Terza Razza Madre, dopo la separazione dei sessi che avvenne circa 18 milioni di anni fa. In quest’opera è detto inoltre che ogni mondo ha per madre una stella e per fratello un pianeta e così la Terra è il bambino adottivo e il giovane fratello di Venere. Quest’ultima si trova nella settima Ronda della Quinta Catena; il suo Schema Planetario è assai più progredito del nostro ed anche la sua umanità è molto più sviluppata della nostra, che appartiene alla Quarta Ronda della Quarta Catena dello Schema Terrestre. Gli astronomi che stanno facendo ora nuove scoperte sull’atmosfera e la conformazione di Venere, ignorano questa conoscenza che la cultura umana ha già acquisito tramite il “mezzo” Blavatsky, ma gli individui che sono stati spinti a scoprire l’aspetto spirituale della Vita sono ora in grado, in questo tormentato crepuscolo di un’età, di concepire simbolicamente il Linga-Sharira.
Come Akasha è, nell’universo, la sede dello Spirito, così il Linga-Sharira è, nell’uomo, la sede di Prana o Soffio vitale. La ristampa della STANZE DI DZYAN vuol perciò aiutare la cultura alternativa a fare esercizi di intuizione prima dello scoppiare degli incendi….Dalle Strade Alte nulla sfugge di ciò che accade sulla Terra
…L’uomo è un universo in miniatura… Tutto vibra e tutto è ritmo nell’universo.
Lo intuiscono i giovani e i popoli giovani della Terra che si lasciano fluire nella Vita, avendo fiducia in essa. La vita organica è l’organo di percezione della Terra ed è allo stesso tempo un organo di radiazione. Tutto ciò che accade nella vita crea un dato tipo di radiazioni, e molte cose accadono sulla Terra proprio perché un certo tipo di radiazioni sono richieste da qualche parte della terra.
Chi riesce a comprendere ciò comprende pure che alterare le leggi naturali è sempre pericoloso….
Chi ha compreso le leggi che regolano la nostra vita terrena sa che pregare vuol dire ringraziare, non chiedere; sa che è indispensabile offrire l’altra guancia se si riceve uno schiaffo…Ma sa soprattutto che deve usare il suo cuore, non la sua mente, per mettersi in armonia con la Vita. Sa che deve essere caritatevole.
Ha detto il Maestro Koot Hoomi: “Guardatevi dalla mancanza di carità, perché essa si leverà come un lupo affamato nel vostro cammino e divorerà le qualità migliori della vostra natura che si sono schiuse alla vita. Ampliate le vostre simpatie, invece di diminuirle, cercate di identificarvi con i vostri simili invece di ridurre il vostro circolo d’affinità. E’ giunta la crisi ed è l’ora d’espandere nel miglior modo possibile la vostra forza morale… Chiunque abbia gettato le sementi di queste tempesta, tutta la società ne sta raccogliendo le conseguenze”.
(BdB -Rivista Età dell’Acquario n. 4/1971 – pag. 25-30)
“Nella dimensione magica dell’uomo c’è anche la Cabala, quel sistema teosofico di relazioni fra i simboli mistici che può essere usato per aprire la mente oltre le frontiere della ragione. L’Albero della Vita, con i 10 sefiroti visibili e l’undicesimo invisibile e con i 22 sentieri, è considerato il simbolo dell’anima dell’uomo e dell’Universo. Paracelso ha detto: “La magia ha il potere di far sperimentare e conoscere cose che sono inaccessibili alla ragione umana. Poichè la magia è la grande saggezza secreta, mentre la ragione è la grande pubblica follia”. Le Stanze di Dzyan possono essere facilmente illustrate con gli aspetti dell’Albero della Vita.” (BdB – Rivista Età dell’Acquario n. 1/1970 pag. 12)
“Noi consideriano la Vita come forma di esistenza che si manifesta per mezzo di ciò che chiamiamo materia; o per mezzo di ciò che nell’uomo, erroneamente separandoli, chiamiamo SPIRITO-ANIMA-MATERIA (personalità). La materia è il veicolo per la manifestazione dell’Anima su questo piano di esistenza, e l’Anima è il veicolo per la manifestazione dello Spirito su un piano più alto; e questi tre formano una trinità sintetizzata dalla Vita che li pervade tutti.”
(H.P. Blavatsky “Dottrina Segreta” – 1888 – pag. 66)
“Tre sono gli scopi della Società Teosofica:
1 – Formare un nucleo di Fratellanza Universale dell’Umanità, senza distinzione di razza, colore, sesso, casta o credo
2 – Promuovere lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze
3 – Investigare le leggi inesplicate della Natura ed i poteri latenti dell’uomo
…Le idee del popolo sul bene e sul male sono state interamente travisate dall’accettazione letterale della Bibbia: tutti gli insegnamenti impersonali ed altruistici di Gesù sono diventati un soggetto meramente teorico mentre i precetti insegnati dalla Bibbia contro i quali il Cristo ha tanto predicato invano, si sono intessuti nel più profondo della vita delle nazioni occidentali. “Occhio per occhio, dente per dente” è diventata la massima principale della nostra legge. Ora, io dichiaro apertamente e senza alcun timore, che solo la Teosofia potrà sradicare l’iniquità di tale dottrina e di altre consimili, dimostrando, su basi logiche, filosofiche, metafisiche e scientifiche:
(a) che tutti gli uomini, spiritualmente e fisicamente, hanno la stessa origine; e questo è l’insegnamento fondamentale della Teosofia;
(b) Che siccome tutta l’umanità è essenzialmente una e della medesima essenza, e dato che questa essenza è una, infinita, increata ed eterna, sia che la chiamiamo Dio o Natura, nulla perciò può avere un effetto qualsiasi su di una nazione o su di un individuo senza averlo su tutte le altre nazioni e su tutti gli altri individui. Questo è tanto certo ed ovvio quanto l’urto, causato da una pietra gettata in uno stagno è propagato prima o poi, ad ogni goccia d’acqua ivi contenuta.
… questo insegnamento è puramente cristiano ma non biblico ed è questa forse la ragione per cui le nazioni che seguono la Bibbia preferiscono ignorarlo. Non si attribuisce a Cristo l’aver detto: “Amatevi gli uni e gli altri e “amate i vostri nemici poiché se amaste quelli che vi amano, quale ricompensa o merito ne avreste? Non fanno lo stesso perfino i pubblicani? E se voi salutate soltanto i vostri fratelli che cosa fate più degli altri?”
Queste sono le parole di Cristo. Ma il Genesi (IX. 25) dice: “Maledetto sia Canaan, e che Esso sia il servo dei servi dei suoi fratelli”. Ecco perché i Cristiani biblici preferiscono la legge di Mosè alla legge di amore del Cristo. Essi si fondano sull’Antico Testamento dove giustifica le loro passioni, le loro leggi di conquista, di annessione e di tirannia su razze che chiamano inferiori. Quali crimini non sono stati compiuti, in forza di questo brano infernale (se preso letteralmente) del Genesi, solo la storia ce ne può dare un’idea per quanto inadeguata.
…I Darwinisti non dimostrano un grande affetto fraterno. Ciò prova la deficienza dei sistemi materialisti e come la Teosofia sia nel giusto. L’identità della nostra origine fisica non fa certamente appello ai nostri sentimenti più elevati e profondi. La materia, privata dell’anima e dello spirito, ossia della divina essenza, non può parlare al cuore umano. Ma l’identità dell’anima e dello spirito, dell’uomo reale e immortale, come la Teosofia ce lo insegna, una volta provata e profondamente radicata nel nostro cuore, ci farà progredire molto sulla via della vera carità e della fraterna buona volontà…Per spiegare l’origine comune dell’uomo occorre spiegare che alla radice della natura, oggettiva e soggettiva, come in ogni altra cosa dell’universo, visibile e invisibile, è fu e sempre sarà, una unica essenza assoluta, da cui tutto proviene ed a cui tutto ritorna…
Bisogna imprimere nella mente degli uomini l’idea che, se la radice dell’umanità è UNA, vi deve essere anche un’unica verità che si esprime in tutte le varie religioni, poiché non la si trova, presentata in modo esplicito, nemmeno nella Cabala…
Tutto ciò che è vero sul piano metafisico deve essere anche vero su quello fisico…
Non vi è fonte maggiore di odio e di lotta delle differenze religiose.
Quando una parte o l’altra crede di essere l’unica in possesso della verità assoluta, è più che naturale che ritenga il prossimo completamente in preda all’errore o al demonio. Ma una volta che l’uomo sia giunto a vedere che nessuna di esse possiede tutta la verità ma che sono reciprocamente complementari e che la verità completa non la si può trovare se non con una visione panoramica di tutte, liberate dalle false sovrastrutture, allora la fratellanza delle religioni si sarà stabilita.
Gli stessi principi valgono nel mondo fisico….Prendiamo un esempio: una pianta consiste nelle radici, nel tronco, nei germogli e nelle foglie. Essendo l’umanità, nel suo complesso, un tronco che cresce dalla radice spirituale, così il tronco è una unità come quello della pianta. Se si ferisce il tronco è ovvio che ogni germoglio o foglia ne soffra.
Così è per l’umanità…..se ogni uomo non è portato a comprendere e ad accettare come verità assiomatica che il male fatto ad un uomo lo facciamo non solo a noi stessi, ma a lungo andare a tutta l’umanità, i sentimenti fraterni, predicati da tutti i grandi Riformatori, e particolarmente dal Buddha e da Gesù, non sarebbero possibili sulla terra.”
(H.P. Blavatsky –“La Chiave alla Teosofia” 1889 – ed. 1989 – pag. 36-39)
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