SESSUALITA’

“Una bambina americana di cinque anni, alcuni anni fa, ha dato inizio alla nuova era del pensiero. Fu udita dire alla governante che la portava a letto: “Oggi è  stata una giornata molto più bella di ieri”. E alla domanda della governante incuriosita di conoscere che cosa avesse avuto quel giorno di più bello del precedente, la bambina ha dato questa straordinaria risposta:
“ Ieri sono stati i pensieri  a portarmi attorno, ma oggi sono stata io che li ho portati attorno”.

La prossima umanità, quella che avrà raggiunto il nuovo piano di coscienza, è tutta in queste parole. Purtroppo sfuggirà a molti, forse, il loro profondo significato, ma non ai sociologi e agli antropologi che da alcuni decenni cercano appunto di superare le limitazioni della cultura che si  impone, dal di fuori, con leggi che ancora ignoriamo.
 Emile Durkheim, il precursore della sociologia della conoscenza, oltre a mettere in dubbio che l’uomo attuale sia veramente in grado di comprendere la propria cultura, soggiungeva: “Riguardo ai fattori sociali noi abbiamo tuttora la mentalità dei primitivi”.

Il  problema della sessualità è, più ancora degli altri problemi umani, legato ad una mentalità primitiva che ostacola l’individuo nel suo tentativo di dominare i propri pensieri e desideri. Mentre la natura con il forte istinto evolutivo spinge l’uomo a soddisfare i suoi bisogni sessuali, le diverse cristallizzazioni culturali e sociali tendono a rappresentare l’atto sessuale come animalesco e vergognoso e a reprimere con ipocrisia ogni vera conoscenza della sessualità….Nel secolo scorso i sessuologi (in particolare Wilhelm Reich e René Guyon) che cercarono di far luce sui problemi del sesso dovettero lottare contro un gretto puritanesimo persecutore che è stato la principale causa dell’attuale dilagare della pornografia …
…La scienza ha da molto tempo riconosciuto la dimensione di alcuni casi clinici quando ha scoperto il miracoloso equilibrio tra la virilità e la femminilità, che sono il risultato di un sottile gioco che ha per protagonisti gli ormoni sessuali:  uno maschile (testosterone) e due femminili (estradiolo e progesterone). I tre composti sono molto simili tra loro e basta togliere un atomo di idrogeno all’estradiolo e aggiungere un atomo di carbonio e tre di idrogeno al progesterone per ottenere una molecola di testosterone. Dall’ormone sessuale femminile è perciò derivato quello maschile, e ciò è anche provato da altre recenti ricerche, secondo le quali il cervello nasce femminile e si mascolinizza quando è sottoposto, nel particolare periodo fetale dello stadio della differenziazione, all’azione del testosterone.
 Non esiste perciò un uomo che sia maschio al cento per cento, come non esiste una donna che sia femmina al cento per cento. Il maschio e la femmina sono inconsciamente attratti per ristabilire un equilibrio ormonale. L’uomo più virile cerca la donna più femminile, e ciascuno cerca di trovare nell’altro essere la propria metà perduta in un lontano periodo dell’evoluzione umana. Queste nozioni ci danno una spiegazione di ciò che avviene sul piano fisico, ma l’uomo e la donna hanno anche la psiche o anima individuale, la quale si trova anch’essa fra i due estremi maschile e femminile e che, per cause determinate dall’influsso dell’ambiente o per motivi di adattamento psicologico, è sensibilizzata a variare di grado e sensibilità sessuale anche in modo completamente diverso dalla realtà fisica. Ci sono così individui fisiologicamente maschi che si sentono femmine psicologicamente, e perciò si sentono attratti dagli individui del loro stesso sesso, e viceversa….
Il  sesso è diventato perciò oggi la più potente leva per muovere o frenare, spingere o reprimere gli individui, ed è azionato dalla pubblicità  e dalla civiltà dei consumi, dalla morale e dalla politica e da tutti gli individui che vogliono  imporre la propria autorità.
…La persecuzione puritana, spesso inconscia, non si era mai posta il dubbio che essa stesse ostacolando la libertà individuale, perché l’uomo è ancora tanto schiavo dell’ignoranza, della paura e dell’egoismo, da non poter capire che cosa è veramente la vita, l’esperienza umana e la libertà.
 E soprattutto l’uomo sottovaluta il potere del pensiero e ignora che esso, come la sofferenza, non va mai distrutto, anche se si uccide chi lo ha formulato.
 I pensieri si accumulano nel nostro cielo come nubi cariche di pioggia.
 Al tempo giusto questa pioggia cade e fa germogliere le nuove idee, scioglie le cristallizzazioni della mente conformista e crea le nuove situazioni di vita.
..L’uomo crede ancora di essere lui che crea e che domina le sue culture e il suo modo di vivere, invece non è che un mezzo con cui la Vita fluisce oltre lo spazio e il tempo. Agisce nel nostro inconscio, dietro i nostri modi più istintivi di esistere, una ferrea legge che usa, come in una memoria elettronica, tutto ciò che abbiamo registrato con i nostri pensieri, desideri, parole e azioni.
 Nella sfera sessuale umana, che è una delle più istintive, domina soprattutto quell’inconscio collettivo che si  è formato con la codificazione biologica, durante tutto il nostro passato, di tutti gli abusi sessuali e di tutti i desideri insoddisfatti, di tutti i sensi di colpa e di tutte le repressioni.
 Agiscono perciò in noi due forze altamente vitali, quella che ci viene dai nostri desideri individuali e quella che ci deriva dall’inconscio collettivo, e che notiamo affiorare soprattutto nei ragazzi puberi quando essa li spinge ad usare parole oscene.
 L’uomo che riesce ad usare la sua energia sessuale e a dominarla armonicamente secondo la propria individualità, si sottrae all’influsso limitativo  dell’inconscio collettivo.

 Il sesso è perciò oggi uno dei principali mezzi per determinare nell’uomo una mentalità individuale  e  il primo passo verso la presa di coscienza della nostra anima.

 Nei prossimi decenni il problema sessuale verrà visto in modo diverso, cioè ci interesserà soltanto quale fenomeno di quell’equilibrio determinato dall’attrazione e dalla repulsione magnetica. Si comprenderà che è pericoloso sottovalutare il bisogno sessuale, come è estremamente dannoso non soddisfare il bisogno d’amore.
L’individuo che non è in grado, per limitazione culturale o per ideale spirituale, di soddisfare o di superare il bisogno  sessuale, svilupperà intolleranza, maldicenza e odio, nello stesso modo che con il negare amore ad un bambino che ne ha bisogno si inaridisce la sua anima, così che crescendo egli non saprà dare che rancore e odio. Si comprenderà inoltre perchè l’antipatia si trasforma spesso in amore e la simpatia in odio, e anche perché è tanto pericoloso andare contro i buoni e i miti con i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni…..”
(BdB – “La Dimensione  Umana “ ed. 1971 pag. 155-162;-– ed. 1986 – pag. 117-121; ed. 2006 pag. 145-151)

 

“L’uomo ha sviluppato la propria coscienza creando simboli per tutte le cose che i suoi sensi percepivano. Creando simboli per le forze della natura ha iniziato a innalzare quelle strutture simboliche che hanno dato vita ai miti, al pensiero religioso, alle civiltà. Il primo mito è quello solare, al quale si affianca sempre, presso tutti i popoli nei primi  cicli della civiltà, il mito della pioggia o del fiume sacro, dal quale deriva poi il mito della sorgente….
Lo storico greco Diodoro Siculo (I sec. a.C.) ricorda che la sorgente di Athagartis era la “sorgente della vita” che fluisce in cielo in forma invisibile, e in forma visibile sulla Terra, come liquido seminale nell’uomo. La dea Athargatis fu poi venerata in Grecia col nome di Derketo e in seguito si sostituì a lei l’ultimo dio entrato nell’Olimpo, Dioniso, venerato a Roma con il nome di Bacco o Libero….
Nella struttura della coscienza, tutti questi simboli rappresentanto logici anelli esprimenti intuizioni che vanno spesso al di là delle cose registrate dalla cultura. Che Giove, supremo signore del cielo e dio della pioggia, abbia rapito Ganimede per farne il suo coppiere, il simbolo astrologico dell’Età dell’Acquario, ha un significato più profondo di quello attribuitogli dagli storici. La figura di Giove corrisponde a quella dell’Essere Supremo dell’antica religione indù, che in India viene adorato come Linga (membro virile, simbolo della virtù generativa della natura), e a quella del Potere Primario dell’alchimia esoterica, che lo simbolizza con il “latte di vita”.
 E’ scritto nelle  “Upanishad” che l’Essere Supremo, desiderando creare l’uomo, si divise in due, diventando così maschio e femmina. Dall’unione di questi due nacque l’uomo…
In tutti questi simboli si cela il mito della sorgente del liquido spermatico che, fluendo negli esseri terrestri, mantiene la Vita….
Tutto ciò che è in alto, così è in basso, dicono gli esoterici.
La sorgente vitale si inaridisce quando nell’inconscio dell’individuo non c’è più desiderio di vivere. L’uomo che vive in armonia sia con la materia sia con il suo spirito, mantiene rigogliosa la sua sorgente e la sua capacità di amare, fisicamente e psichicamente.
 L’impotenza deriva da turbe psichiche che bloccano la sorgente spirituale, la capacità di amare con l’anima, oltre che con il  corpo…
(BdB – “In tema di…” – Il mito della sorgente – 1972 -  ed. 2000)
 

“Nei templi e nei monasteri tibetani abbiamo visto molte immagini del dio dello yoga tantra, Heruka Chakrasamyara,  ma le guide turistiche ed i monaci non vi si soffermavano o addirittura eludevano le nostre domande.  Lo yoga tantra, la quarta e suprema divisione della pratica del tantrismo, che consiste nello stadio generativo, è  la sola che può portare all’illuminazione in una sola vita.
 Le statue e le pitture rappresentano il dio Heruka in un amplesso sessuale con la sua parte femminile. Questa rappresentazione può disturbare la mentalità sessuofobica di noi occidentali e perciò i tibetani hanno adottato la stessa nostra mentalità.  E’ ciò  che è successo anche in Cina, paese in cui le pratiche omosessuali erano una regola nei tempi antichi e che ora, per aver adottato la mentalità dei missionari e della cultura occidentale, non sono più riconosciute. Su questo tema è stato pubblicato recentemente il libro di  Bret Hinsch, dell’università di Harvard, dal titolo “Passions of the Cut Sleeve – The Male Homosexual Tradition in China”.  Con la diffusione del consumisno e di una mentalità stereotipata, l’umanità non è diventata più libera e saggia, perché un nuovo tipo di oscurantismo la sta rendendo sempre più schiava.
 Il Nuovo Piano di Coscienza formerà individui liberi e saggi che vivranno con più buon senso ed a contatto continuo con la supercoscienza” .     (BdB – Rivista Età dell’Acquario n. 78/1993 pag. 13)

 
“… Gli Zoit poi hanno iniziato a parlarmi del  seme umano, che è il  soma degli dei, quell’elisir che gli uomini hanno invano tentato di ottenere dalle piante e da alcuni frutti. Lo sperma è l’espressione più viva dell’Amore, ed è per questo che i monaci del Monastero di Kum  Bum di Gyantse, Tibet, praticano iniziazioni simili a quelle dei Templari, che fecero gridare allo scandalo chi ignora di ignorare perché schiavo di un conosciuto che ignora l’esoterismo.
Gli Zoit mi hanno indottrinato sul potere di luce dello sperma, che racchiude  la Sakti, l’energia quale determinazione attiva della coscienza.
Sottili arterie legano il corpo eterico al corpo fisico, e tramite esse fluisce l’aria, l’energia azzurra del sangue, lo sperma ed anche l’energia del nutrimento. Gli Indù chiamano queste arterie nadi e i Tibetani rtsa, arterie che portano i fluidi che mantengono la vita. Dalla testa e dal cuore centouno nadi maggiori sono collegati a più di 700 milioni di nadi che mantengono la vita del corpo e dello spirito. Lo sperma è il fluido più carico di energia che fluisce dai nadi e può legare astralmente due esseri umani che se lo sono scambiato.
La medicina cinese da millenni conosce il segreto dei nadi….
 Gli Zoit, con la loro voce che vibra nelle mie orecchie, mi assicurano che il soma, la rugiada celeste, è lo sperma che può, oltre a creare un altro essere, sviluppare anche gli otto poteri divini, emulando così il divino Isanam il Sovrano che possiede il Potere, che è un epiteto riferito ad uno degli otto aspetti di Agni, con il quale vengono posti in connessione il carattere di sovrano di quest’ultimo con quello del Sole, il Signore di tutte le cose.”   (BdB – Rivista Età dell’Acquario n.  83/1994)

“25 gennaio 1969 . … C’è  gente che può intuire ciò che io tento di dire: sono coloro che amano la bellezza nelle sue forme più spontanee  e  pure, le più vitali.  Coloro che amano tutto ciò che è giovane, tutto ciò che deriva dagli Archetipi che incessantemente si manifestano nel mondo.

 Ma anche  questi  si lasciano spesso tradire dai valori materiali:  alcuni diventano omosessuali, altri artisti, altri edonisti che girano a vuoto  attorno a se stessi. 

 Coloro che non riescono a capire che il sesso non è che un aspetto dell’unica energia che ci mantiene in vita, si lasciano ossessionare da questo problema, e si dedicano, inconsciamente, al  culto di Narciso.
Essi lo vogliono possedere, e poiché non è possibile possedere se stessi mediante gli altri, essi purificano o avviliscono i loro sentimenti in una ricerca al limite tra il cielo e la terra, tra il paradiso e l’inferno .
 In Giappone, più che negli altri paesi, è stato sviluppato il culto della bellezza, del bel ragazzo (catamite). Nel  medioevo, mentre in occidente  si adorava l’immagine della Vergine, in Giappone si  adorava il ragazzo. Ebbero inizio allora quei culti segreti il cui ricordo è conservato in libri che sono la cosa più preziosa posseduta da alcuni templi, come il manoscritto  del  Chigokanjo (I misteri del grande culto dell’adorazione dei catamiti) e quello del “Quaderno del  catamita”, che porta la data del 1321.
Queste antiche opere sono citate da Yukio Mishima nel suo romanzo Forbidden  colours, in cui è narrato come il vecchio scrittore Shunsuke si servì del bellissimo giovane Yuichi per vendicarsi  delle donne che lo avevano  tradito o respinto.
E’ in questo libro che appare in modo chiaro, perché tratta di un problema che generalmente è poco discusso e conosciuto, come i “valori” possano variare in uno stesso popolo, passando da un estremo all’altro.
 Il vecchio scrittore Shunsuke non era omosessuale, ma vedeva nel  bellissimo Yuichi  la manifestazione della bellezza nei suoi misteriosi valori archetipici, e poco a poco imparò ad  amarlo, superando il suo disgusto  fisico e mentale per l’omosessualità del giovane. Ma poiché l’opinione pubblica disprezza l’omosessuale, i borghesi disprezzano lo scrittore perché dubitano che lui faccia l’amore con il giovane, mentre la classe aristocratica e colta, che spesso si serve delle prestazioni erotiche di Yuichi e che accetta l’omosessualità come una variante del comportamento sessuale, disprezza lo scrittore perché crede che questi  non sia capace di godere materialmente della bellezza di Yuichi, o crede che non lo faccia per paura del disprezzo del volgo.
Valori estremi che annebbiano la giusta via di mezzo, quella della spontaneità e del giusto fluire della vita.”
(BdB – “Singapore-Milano-Kano” ed. 1976 – pag. 22-23)

 

“Il Vecchio Testamento è molto severo verso gli atti contro natura, ma quando Gesù Cristo venne a portare il suo Vangelo disse che egli portava una nuova legge, quella dell’amore.
 In questa legge egli non condanna l’omosessualità;  se, data  la frequenza dell’omosessualità  a  quei tempi essa fosse stata da lui considerata dannosa o peccaminosa, egli avrebbe senz’altro trovato parole di condanna.
Vediamo l’incidente del servo del Centurione come è descritto nel Vangelo di San Matteo (VIII, 5-13) e da San   Luca (VII, 2-10).  Si tratta del miracolo che Gesù compì nel sanare il servo del Centurione.
San Matteo usa il termine greco  “pais” che significa  “un giovane”.  Questo termine era usato a quei tempi in tutto l’impero romano per indicare il “giovane amante” di un soldato, soprattutto di un ufficiale dell’esercito romano.  Il  Centurione, conoscendo l’odio che le autorità giudaiche nutrivano per gli omosessuali, disse a Gesù:
 “Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto ma dì una sola parola e il mio servo sarà guarito”.
 E Gesù  rispose:  “In verità vi dico: non ho trovato fede sì grande in Israele”. Tenendo presente questo episodio e il fatto che Gesù non una sola volta ha condannato le pratiche omosessuali, come può un Cristiano levarsi contro gli omofili e l’omosessualità e condannare ciò che Gesù non ha condannato? Lo può fare soltanto un fanatico turbato da scrupoli o un ignorante che, per il noto fenomeno psicologico, cerca sempre qualcuno da disprezzare, una minoranza da combattere, qualcuno da abbassare per sentirsi più alto….
Tutti sappiamo che l’amore di Davide per Gionata era più grande del suo amore per una donna, come è scritto nella Bibbia (II Samuele, Cap. I, verso 26), e sappiamo che Cristo ha sanato l’amante del Centurione.  Perciò perché l’omofilo deve vivere con il senso di colpa?  E’ tempo che si faccia una rivalutazione delle interpretazioni dei testi sacri. Sostituiamo al posto del senso di colpa una fede positiva, una vera conoscenza d’amore verso Dio, e solo allora tutti noi capiremo dove ci troviano col nostro amore per i nostri fratelli.
 SanTommaso ci dice nel Vangelo recentemente scoperto in Egitto, ma da lungo tempo conosciuto in India: “Se, gettato via il mantello della vergogna,  non proverai vergogna per la tua nudità, se ti sentirai di essere due in un corpo, solo allora conoscerai la natura che Dio ti ha dato”.
 Sostituiamo il senso di colpa con la conoscenza di noi stessi, cerchiamo la felicità che Dio ci ha permesso e tralasciamo le cose che sono estranee al nostro carattere naturale e conosceremo così il nostro giusto cammino e per quali compiti la Vita ci ha creati….
(Rev. Thomas Martin-Bernard Newman – Rivista Età dell’Acquario n. 3/1971 pag. 24 – 25)

“In  un  libro è stato illustrato un altro penoso fenomeno dei nostri tempi, quello dei bambini che crescono senza l’affetto dei genitori, e che spesso cercano e trovano in una relazione sessuale con un adulto, al di fuori della famiglia, quel calore affettivo che manca nei rapporti con i propri genitori. Generalmente la notizia di adulti che compiono atti sessuali con bambini suscita   nella gente ostilità e disgusto, e nessuno ammette che molto spesso la giovane vittima di questi assalti non è cosi “innocente” come appare. L’assalto sessuale può essere stato voluto, coscientemente o incoscientemente dal bambino per ottenere l’affetto di cui manca o per attirare l’attenzione e la preoccupazione dei genitori. Ma la gravità del fatto non sta quasi mai nell’assalto sessuale in se stesso, che generalmente per fortuna non è mai grave, o che può anche non  avvenire perché l’adulto non accetta un tale invito da un minore, ma nel fatto che questo imperioso bisogno d’affetto non corrisposto può  creare gravi ferite nel carattere dell’individuo e farne un infelice.  E  gli infelici sono sempre un problema per la comunità.  A  questo problema si affianca quello delle zitelle, che la società considera con ironia e sufficienza e non le aiuta a superare le loro difficoltà affettive e sessuali, come pure il problema degli omosessuali che la società respinge e condanna per una mentalità limitata  da pregiudizi  e  ignoranza, aumentando così il male e permettendo la sua  diffusione tra  i  reietti della società che sono generalmente affamati d’amore.  
 (BdB – “La Dimensione Umana”  ed. 1971 pag. 292-293; ed.  1986  pag.  217 – 218; ed. 2006 pag 266. )

 
Così oggi vediamo che la realtà amara che sta dietro l’ipocrisia prorompe in tutti i campi.  L’amore viene tecnicizzato,  la violenza e l’aggressività vengono strumentalizzate dalla pubblicità, e il sesso, come è già avvenuto per il nudo, sta diventando soprattutto un bene di consumo su cui gravitano interessi sempre più imponenti”.    (BdB – “La Dimensione Umana” –  ed. 1971 pag.  298; ed. 1986 -  pag. 221;  ed.  2006 pag. 270)